Ho (ri)conosciuto Fabrizio Frizzi negli anni ’80 quando conduceva un programma per ragazzi su RAI2, il famoso TANDEM, che è stato precursore nelle trasmissioni interattive con il pubblico da casa, mediante l’utilizzo del telefono.
In effetti Fabrizio lo avevo conosciuto per caso alla fine degli anni ’70 nei pressi di quella che all’epoca era sede dell’emittente TELETNA (una delle primissime emittenti TV nel catanese), in via Odorico da Pordenone 50, una zona relativamente vicina al quartiere Picanello dove abitavo, nei paraggi della storica circonvallazione di Catania.
Chiaramente Fabrizio era un ragazzo, solo un anno più grande di me, ed a presentarlo fu il cavaliere Giuseppe Recca, fondatore di Teletna, notissimo imprenditore del caffè (presenza storica a Catania l’azienda di famiglia, Kikkocaffè), nonchè buon conoscente di mio padre.
Incontrati per caso nei pressi di un bar, mentre il Cavaliere e mio padre scambiavano quattro chiacchiere, noi facemmo conoscenza e la cosa che mi colpì di Fabrizio fu la sua grande umiltà (lavorava già per una emittente televisiva, poteva darsi delle arie…) e pacatezza. Insomma, mi piacque subito ed avrei voluto stringere amicizia.
Dopo qualche anno, agli inizi degli anni ’80 come dicevo in apertura, lo rivedo su RAI2 e lo riconosco subito.
Il suo modo di fare TV, il suo modo sempre con il sorriso sulle labbra e la simpatia che istintivamente provocava nelle persone, erano le stesse cose per le quali quel ragazzo conosciuto anni prima mi era apparso subito “un amico”, una persona sulla quale riporre fiducia, una persona nelle mani della quale, istintivamente, potresti mettere anche la vita…
Da quel momento ho sempre vantato di averlo conosciuto personalmente e sono sempre stato orgoglioso di questo.
Non ho mai perso occasione per affermarlo come se io e lui fossimo stati grandi amici.
Ma forse era proprio questa la capacità umana di Fabrizio, quella di rendersi immediatamente simpatico e disponibile con tutti. Non solo sul palcoscenico dove poi la sua carriera artistica si è affermata a 360° (non solo presentatore, erede naturale di quel Corrado che è stato un mattatore in TV), ma anche con partecipazioni a Fiction e Talkshow (Ballando sotto le stelle e Tale e quale, dove ha dato prova delle sue poliedriche capacità).
Ma Fabrizio va ricordato non solo per la sua grandissima professionalità, ma anche per la sua profonda umanità, umanità che silenziosamente e senza proclama alcuno (come siamo abituati a vedere tra i personaggi che popolano l’etere), si manifestava nelle cose semplici ed al tempo stesso grandiose.
Vale solo la pena di ricordare la donazione del proprio midollo osseo ad una bambina trapanese, che le salvò la vita.
Ci manchi tanto Fabrizio, la tua assenza non solo come professionista ma soprattutto come uomo, pesa già tantissimo in tutti coloro che, anche e seppur brevemente come me, ti hanno conosciuto in vita.
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