La solidarietà io la vivo seguendo due concetti che si possono sintetizzare nello slogan: pensare globalmente, agire localmente.
Il termine globale indica che la solidarietà non ha confini spazio-temporali, è importante aiutare la popolazione giapponese per la catastrofe del terremoto-tsunami dello scorso marzo come gli abitanti della nostra Aquila, non dobbiamo mai ignorare la fame nel mondo, i poveri bimbi-soldati in Africa o le guerre dimenticate sparse nel mondo.
Allo stesso tempo però, dobbiamo anche agire in prima persona per migliorare il nostro giardino, il quartiere ove viviamo, la nostra città, la società che ci circonda.
Donare il sangue, eseguire (e sostenere) la raccolta differenziata a casa ed in ufficio, gettare la spazzatura negli orari stabiliti, non sprecare l’acqua, aderire alle iniziative di beneficenza organizzate dai colleghi di lavoro o dai vicini di casa, usare i mezzi pubblici a favore dell’auto privata quando possibile, non dimenticarsi le luci accese (a casa ed in ufficio).
E ancora, non esagerare con i condizionatori in estate ed i riscaldamenti in inverno, usare la busta di tela per la spesa invece di tante buste di plastica, portare da mangiare al gattino o cagnolino abbandonato sotto casa…
[e non arrabbiarsi con l’extra-comunitario al semaforo che vuole pulirci il vetro].
In pratica, ognuno di noi con piccoli gesti quotidiani può contribuire a migliorare le condizioni di vita del Pianeta, cioè della nostra grande ed unica casa.
Le grandi scelte politiche non siano un alibi per non muoversi individualmente.
A conferma di questa tesi, mi piace evidenziare l’iniziativa lanciata dal WWF, l’Ora della Terra del WWF, cosa puoi fare tu:
il 26 marzo scorso (2011) in tutto il mondo si è spenta simbolicamente la luce per un’ora e da allora, ogni anno, è una ricorrenza.
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