Ha infatti solamente 11.468 abitanti (censimento del 2011), ma con un’altissima densità: 441 abitanti/km quadrato.
Tuvalu è diviso a livello amministrativo in 9 distretti, uno dei quali, Funafuti, viene indicato come capitale ufficiale del Paese, con gli uffici governativi ubicati nel villaggio di Vaiaku, ed è costituito da 9 fra atolli ed isole, dislocate in un’area di 700 chilometri.
Monarchia costituzionale all’interno del Commonwealth britannico con a capo la regina Elisabetta II, il potere è esercitato da un governatore generale nominato su proposta del primo ministro inglese.
Negli ultimi anni il fenomeno dell’emigrazione si è notevolmente accentuato a causa dell’innalzamento del livello degli oceani, che ha ormai messo a serio rischio l’abitabilità dell’arcipelago, formato da isole sabbiose alte al massimo un paio di metri sul livello del mare.
Pochissime persone ne sentono parlare ed io stessa non sapevo neanche che esistesse, malgrado la mia attività di agente di viaggio. Per Tuvalu il flusso turistico è insignificante, solo circa 2.000 persone visitano il paese all’anno, malgrado la presenza di un aeroporto internazionale a Funafuti.
L’isola più grande ha una superficie di cinque chilometri quadrati e la più piccola raggiunge a malapena i 400 metri quadrati.
È interessante notare che tutte queste isole hanno spiagge bianche. Sono quasi indistinguibili da quelli offerti dalle più famose località del Pacifico.
Ciò nonostante Tuvalu spera di sopravvivere e di sviluppare il turismo, unica fonte di reddito a parte la pesca, allo scopo di investire risorse da destinare al rafforzamento di barriere a salvaguardia dei villaggi abitati.
Altri profitti economici provengono dalla vendita di francobolli insoliti, molto apprezzati dai collezionisti.
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