Per il dado fai da te eviteremo così il glutammato monosodico, largamente utilizzato come additivo esaltatore di sapidità (per la definizione completa rimandiamo a Wikipedia) che trova largo uso nell’industria alimentare ed è identificato dalla sigla E621.
I dadi vegetali costano poco, li troviamo già pronti e di molteplici marche, ma tutti contengono questo glutammato che fino a qualche tempo era considerato artefice di disturbi, anche di una certa gravità, in soggetti allergici.
Atteso che un brodo vegetale preparato in casa, con ingredienti freschi e genuini e senza conservanti ed additivi, può essere somministrato anche ai più piccoli per insaporire le pappine, la sua preparazione non richiede molto tempo e potremmo vantarne la naturalezza. Cosa ci serve dunque?
200 grammi di sedano,
2 carote,
una bella cipolla bianca molto grossa o più di una se più piccoline,
una zucchina,
un bel ciuffo di prezzemolo,
una ventina di foglie di basilico,
una quindicina di salvia,
2 bei rametti di rosmarino fresco,
erba cipollina,
un rametto di timo,
150 grammi di sale,
un paio di cucchiai di olio E.V.O.
si sminuzzano finemente le verdure e le erbe aromatiche e si mettono in una capiente pentola di acciaio insieme all’olio di oliva, si ricopre tutto con il sale e si mettono a cuocere per almeno un’ora e mezza, senza aggiungere acqua.
A questo punto, fatto raffreddare, si può frullare il tutto con un comune frullatore e si rimette tutto sul fuoco finchè il composto non si sarà addensato ulteriormente.
Quando il nostro composto sarà ben raffreddato, si potranno formare dei cubetti grandi quanto un comune dado acquistato, tenendo conto che la sua capacità di insaporire è analoga.
Volendo, si può sostituire a parte del sale il miso, che è un condimento derivato dai semi della soia gialla, di origine giapponese, cui spesso vengono aggiunti cereali come orzo o riso , segale, grano saraceno o miglio.
[word_balloon id=”4″ size=”M” position=”L” name_position=”under_avatar” radius=”true” balloon=”slash_uc” balloon_shadow=”true”]Il Miso è fatto facendo fermentare i semi di soia con sale marino o sale e Kōjiche, a sua volta prodotto della fermentazione di riso, orzo o semi di soia con una coltura di muffe.[/word_balloon]
Il miso è diffuso in tutto l’estremo Oriente, soprattutto in Corea e Giappone, dove svolge un ruolo nutrizionale importante, essendo ricco di proteine, vitamine e minerali.
Il dado così preparato può essere conservato in frigorifero per circa 8 mesi, senza necessità di congelarlo poichè il conservante naturale è il sale.
Concludiamo precisando che nella preparazione del dado non va mai assolutamente inserito il cavolo, dal sapore troppo dominante, e che sebbene l’inventore sia un tale Parmentier, la sua diffusione su scala industriale si deve a Justus von Liebig.
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