Certamente oggi le nostre case sono molto più confortevoli di quelle dei nostri antenati!
Sono provviste di acqua, corrente elettrica, impianti igienici, impianti di riscaldamento e ci serviamo inoltre di una serie di elettrodomestici che ci risparmiano tempo e fatica.
Non sempre, però, la casa riflette quelle condizioni che per noi sarebbero ideali, poiché, nel momento della ristrutturazione possiamo esserci trovati ad affrontare una serie di problematiche a volte inconciliabili tra loro.
Dobbiamo anche considerare che la nostra casa riflette quella che è la continua evoluzione della vita, dove spazi, mobili, divani, lampade, oggetti, insomma, tutto quello che fino a ieri andava bene, oggi non ci piace, non ci è utile, non entra più nella stanza, magari perché abbiamo fatto posto ad una culla.
Ogni ambiente ha esigenze specifiche e, nell’arredarlo, dobbiamo tener conto degli ingombri dei vari mobili, degli spazi disponibili, dei percorsi necessari alla loro utilizzazione.
Architetti, ingegneri, arredatori e designers utilizzano il disegno per definire un progetto dal quale scaturiscono una serie di informazioni indispensabili per sapere quanto misura una stanza, dove sono le finestre dove passano gli impianti elettrici ed idraulici, ecc.
Una sistemazione di questo tipo divide in due zone ben distinte il nostro soggiorno.
Per rafforzare questa separazione e per schermare maggiormente le due zone, dietro il divano è stato aggiunto un mobile basso, con funzione di libreria, che nella sua parte terminale si alza tino a 2 mt. e che, nella zona pranzo, diventa parete attrezzata.
Nella zona conversazione, la fodera del mobile verrà trattata con carta da parati, tinteggiata od altro, in modo da simulare una parete in muratura.
Sul piano basso che si viene a creare dietro il divano, potremo sistemare oggetti, vasi, fiori e piante ecc…
In questo grande ambiente soggiorno dove trova spazio, oltre ad un camino in posizione d’angolo, anche una serra, sono stati inseriti un’infinità di imbottiti, con la volontà di creare due zone conversazione separate.
Oltre ai classici divani, posizionati in modo tradizionale, per effettuare la separazione è stato inserito centralmente un divano con doppia seduta, una dormeuse, una serie di puff sparsi quasi a caso, cuscini tappeti, tavoli bassi.
Una illuminazione diffusa proveniente da lampade da tavolo, pochi faretti incassati nel controsoffitto con fasci luminosi concentrati e direzionati, definiscono questo ambiente dove il relax e la comodità regnano sovrani.
La televisione, di solito, è collocata nella zona soggiorno e vi si inserisce in maniera estremamente vincolante: presuppone, infatti, un intorno costituito da sedute, in genere divani o poltrone, che occupano molto spazio.
Al centro inseriremo un tavolo basso, meglio se a due piani e nell’angolo rimasto, cioè l’angolo vuoto tra i due imbottiti, un altro tavolo basso.
Questo tipo di schema, oltre che permettere una buona visuale per tutte le sedute, è visivamente piacevole e ci consente di ottenere una buona zona per la conversazione.
Alla zona pranzo, che rappresenta la nostra sfera più intima, dovremo riservare una posizione appartata rispetto alla zona conversazione.
Se per la tipologia del nostro soggiorno questo non è possibile, potremo sempre schermare questa zona con un mobile, in maniera da delimitare il perimetro intorno al nostro tavolo.
I fianchi di tutta la struttura saranno di uno spessore di 10 cm., il basso mobile contenitore si alzerà verticalmente in due zone, sopra le quali fisseremo un cieletto in legno.
Dei faretti alogeni, con fascio luminoso stretto incassati nel cieletto superiore, evidenzieranno la schermatura.
La richiesta era stata quella di creare, per la zona soggiorno, una parete attrezzata che si diversificasse da quelle in commercio e che mettesse in evidenza una collezione di vasellame antico e che fosse il luogo per contenere un elemento tecnologico quale un impianto stereo.
L’effetto scenografico di questo elemento è stato caratterizzato dall’illuminazione posteriore di tutto il mobile: per far trasparire e diffondere uniformemente la luce proveniente dal retro, abbiamo utilizzato della semplice tela per paralumi.
Il colore delle stanze dipende, oltre che dal rapporto con l’ambiente, anche dal nostro gusto squisitamente personale.
Vale la pena provare, anche in stanze piccole, dei colori scuri, dove questi, nascondendone i confini, possono dare un piacevole senso di mistero.
Dal campionario delle tinte scegliamo sempre delle tonalità di colore molto più chiaro di quello che desidereremo, poiché, a lavoro finito, l’effetto sarà molto più intenso è consigliabile preparare dei campioni di colore sulla parete che confermino le nostre scelte.
[word_balloon id=”4″ size=”M” position=”L” name_position=”under_avatar” radius=”true” balloon=”tail” balloon_shadow=”true”]”… il problema dell’illuminazione è quello di sapere che cosa è l’illuminazione” (Le Corbusier).[/word_balloon]
Esistono tre tipi fondamentali di illuminazione:
L’illuminazione diffusa, che fornisce un illuminamento di base
l’illuminazione diretta
che offre una luce indicata per attività specifiche (leggere, lavorare, pranzare, ecc.)
l’illuminazione concentrata
che mette in risalto delle zone, dei particolari o degli oggetti di valore; nella maggior parte dei casi si utilizzano i primi due tipi di illuminazione; nella zona soggiorno, con una illuminazione diffusa e pochi minuti ben dosati di luce concentrata, otterremo atmosfere suggestive.
[word_balloon id=”4″ size=”M” position=”L” name_position=”under_avatar” radius=”true” balloon=”topic” balloon_shadow=”true”]”.. l’emozione proviene da ciò che gli occhi vedono, da ciò che il corpo riceve su se stesso come impressione o pressione delle pareti ed infine da ciò che l’illuminazione produce, sia come intensità, sia come dolcezza, secondo i luoghi”.[/word_balloon]
Qui un sito di approfondimento
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