Ero sola e mi sentivo sperduta. Non vi conoscevo ancora ma sapevo che c’eravate, non vi conoscevo ancora, ma sapevo che mi amavate.
Non avevo ancora una mamma ed un papà, poi un giorno mi hanno detto: sono arrivati, eccoli, son qua!
E quando vi ho visti, con il mio peluche in mano, ho capito quanto triste fosse stata la mia vita attendendovi invano.
Non parlavamo la stessa lingua, non ci capivamo, ma siamo stati insieme, ed abbiamo giocato.
Poi siete spariti e mi avete lasciato, io non capivo perché, non capivo il significato di questa crudeltà da voi che, credevo, mi avreste amato.
Son passati i mesi, son passate le settimane ed ogni giorno mi è sembrato infernale. Ero delusa e mi chiedevo perché, perché sono andati via senza di me?
La mia vita è tornata grigia, non potevo sapere cosa fosse il futuro, non potevo capire quanto fosse oscuro.
Poi un giorno, all’improvviso, vi ho visti tornare, mi sono illuminata ed ho finalmente sorriso.
Eravate di nuovo qui, eravate ancora con me! Però ho temuto, ho temuto davvero, ahimè, che sareste spariti lasciandomi sola, ancora una volta, con un nodo in gola.
E’ per questo che non vi volevo, ero ribelle, lo sono ancora, avevo paura sarebbe stato terribile rimanere ancora sola.
Poi una mattina, non vi aspettavo, siete arrivati, con la valigia in mano.
Mi avete rivestita e siam corsi via. E’ stato allora, voltandomi indietro, che ho capito non avrei più visto quel luogo triste, quel luogo mesto.
Son passati gli anni, sono andata a scuola, ho imparato tante cose, e la mia infanzia è esplosa.
Sono quasi una signorina, ho la mia mamma, ho il mio papà, e tante cose belle che non avevo là.
Ogni tanto penso ai bambini che ho lasciato. E tutte le sere nel mio cuoricino, con il crocifisso in mano, prego Gesù che anche loro non attendano invano.
anonimo
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